L’abbazia benedettina di Santa Maria della Neve, è un luogo assolutamente da visitare. Situato nei pressi di Torrechiara, potete visitarlo sia come meta a sè stante, sia come tappa da non perdere durante il Festival del Prosciutto.

Il nostro corrispondente Davide Pagani, cicloturista di Parma e Provincia, vi darà delle indicazioni utili.

Sono poche le indicazioni turistiche presenti sulla strada tra Parma e Langhirano per aiutare i turisti a raggiungere la Badia Benedettina di Torrechiara (dedicata a Santa Maria della Neve). Costruita nel 1471 da Pier Maria Rossi per il figlio Ugolino sulla riva destra del torrente Parma, risulta il luogo ideale per la meditazione e il riposo dei monaci di San Giovanni Evangelista. Il luogo trasmette al visitatore tranquillità e serenità degna del culto cattolico, ma nel corso dei secoli la sua presenza è stata messa a dura prova: è stata data alle fiamme dalle milizie di Ottavio Farnese nel 1551, è stata indemaniata e affittata a privati, ha ospitato la Reale Scuola Militare durante il periodo napoleonico che ha nascosto molti affreschi con lo stucco. Solo il 17 ottobre 1899 l’abbazia di Santa Maria della Neve è stata restituita ai monaci. Oggi la Badia mantiene la funzione di luogo di riposo e di riparo, qui i monaci di San Giovanni Evangelista di Parma vengono in estate a pregare e a praticare gli esercizi spirituali. All’interno del monastero si trova anche un laboratorio apistico dove i monaci, seguendo la regola benedettina e gli antichi ricettari, producono creme cosmetiche, unguenti, tisane, sciroppi e confezionano miele, propoli e pappa reale. Ad accogliere il turista che bussa alla porta c’è padre Filippo con tre suore indiane che gestiscono il piccolo punto vendita, la cucina e la foresteria. Superato il cortile d’ingresso, entrando nel monastero si ammira il bel chiostro quattrocentesco scandito da nove arcate per lato. Nella parte sud del chiostro si conserva una campana di bronzo, unico reperto della fabbrica quattrocentesca, datato e anche firmato. L’esecutore dell’opera è il maestro di arte fusoria Antonio da Ramiano fonditore di campane, custode tra l’altro dell’orologio della torre che, fino al 1606, sovrastava il palazzo comunale di Parma. Uno dei posti più affascinanti di questo antico monastero è senza ombra di dubbio il Belvedere, situato su un promontorio artificiale costruito a ridosso della scarpata del torrente Parma. Era questo il luogo da cui i monaci potevano ammirare il panorama ma soprattutto osservare il livello del torrente per poter controllare le sue acque. Negli antichi documenti la costruzione è definita “specola”, termine pressochè sinonimo di belvedere ma che rispetto a questo, sottolinea la sua funzione metereologica piuttosto che panoramica. Da qui , si scorgono gli orti e i vigneti curati dai frati e lo sguardo si distende sullo scenario rasserenante della vallata, incorniciata dai primi declivi collinari. Vale sicuramente la pena di fare una breve deviazione prima di arrivare a Torrechiara

L’orario delle visite dipende dalle funzioni religiose.

Consigliamo di telefonare a questi numero 0521355911/ 0521355133.

Indicativamente gli orari di visita sono:

9:00-12:00  dal lunedì al sabato;

11:00-12:00 e 15:00-17:00 durante la domenica ed i giorni festivi.